Il mondo è cambiato, la crisi economica e culturale dell’ultimo decennio (o quasi) ha imposto nuove regole economiche, di mercato e sociali.
A questo vero e proprio uragano non si è sottratto il mondo dello sport e l’altro giorno ne ho avuto riprova leggendo l’intervista su un giornale locale a Carlo Valenti, uomo navigato nello sport d’alto profilo e attualmente delegato provinciale per la Figc. Nel suo appello alla Federazione il delegato Valenti non risparmia critiche ai livelli istituzionali più elevati ed “elogia il Csi” (frase che prendo pari pari dal titolo della pagina di apertura del giornale dedicata proprio all’intervista).
Non posso e non voglio ovviamente entrare nel merito di quanto afferma Valenti quando chiama in causa i suoi “superiori”, ma poiché ci cita ad esempio organizzativo, quando sottolinea che il Csi di Bergamo ha diversi dipendenti, io aggiungo che sono giovani bravi e dinamici attorniati da un altissimo numero di volontari. Colgo inoltre l’occasione per ringraziare ancora una volta le società sportive degli oratori e del territorio provinciale bergamasco per tutto quello che fanno ogni giorno a favore dello sport.
Le differenze tra la proposta Figc e quella del Csi non sono di poco conto perché entrano nella sostanza dell’organizzazione, però sono complementari e possono, insieme, dare un servizio di altissimo profilo allo sport (in questo caso al calcio) nella nostra provincia.
In un primo momento mi ha colpito l’affermazione del giornalista che accenna alla “spietata concorrenza del Csi che a Bergamo è una forza”. Quello “spietata” mi era suonato come una critica, invece ho poi capito, leggendo il contesto in cui si colloca la frase, che si tratta, anche in questo caso, di un riconoscimento.
Ma, a scanso di equivoci, voglio sottolineare che il Csi di Bergamo, come quello nazionale, è in campo non per fare concorrenza a qualcuno ma per “concorrere” a fare dello sport un luogo di incontro, di relazione, di educazione e di formazione. Poi, dopo tutto questo, contano anche le classifiche. In fase organizzativa tengo a ribadire inoltre che il Csi è sempre pronto a collaborare non per portar via qualcosa alle Federazioni ma per ottenere i migliori risultati possibili lavorando in sinergia. Certo, che il delegato sia arrivato ad una simile denuncia pubblica non può farmi piacere. Significa che le difficoltà sono arrivate anche nella patria dello sport di base, in quella provincia di Bergamo che vanta una decennale tradizione di eccellenze sia in campo calcistico che in altre discipline sportive.